Parrocchia San Giuseppe Lavoratore - Scalea


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Centro Caritas      Una Mano Amica

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Verbale incontro Centro di Ascolto 'Dely Caputo'

        In data 11 marzo u.s. alle ore 16.00, su invito di don Cono, ci si ritrova per un momento di confronto e verifica del cammino. L'incontro inizia con un breve momento di preghiera a cui segue l'intervento di don Cono.

         Don Cono, ci ricorda che quando parliamo di 'persone' e quindi delle persone che si rivolgono al Centro, è importante accogliere, sostenere,  ascoltare ricordando sempre Dely,  ossia  con 'empatia'  nel cuore, cercando di leggere sempre nel cuore dell'altro, dell'altro  che si apre a noi. Per i momenti di verifica sarà necessario incontrarsi  piu' spesso, almeno una volta al mese,  per condividere e per presentare le storie delle persone che abbiamo incontrato e i loro bisogni uscendo quindi dalla routine dei turni che non ci consente di vederci, incontrarci tutte. L'attività del Centro non può essere incentrata esclusivamente sul momento della compilazione delle schede o sul momento della distribuzione.

         Secondo Pina, il Centro va bene perchè oggi le persone vengono non solo per le schede ma vengono anche perchè si sentono accolte. Poi c'è anche tutta l'attività nei quartieri per la consegna di indumenti, alimenti, tutto ciò che ci viene chiesto e  a cui si cerca di provvedere.

         Irma ricorda d aver incontrato una persona al Centro e che poi per strada  l'aveva riconosciuta e le aveva chiesto anche aiuto.

         Anche Carmela ritiene che è importante vedersi al di là dei turni e dei giorni della distribuzione, per condividere l'esperienza che ognuno di noi vive. Certo ci vorrebbe piu' tempo, andare anche con Pina che vive i quartieri e conosce tutti,  esperienza che ha vissuto e che è stata molto bella soprattutto nell'incontro con i bambini anche con quelli che poi ritrova nell'ambito scolastico. Il lavoro poi delle schede e quindi l' inserimento nei dati nel sistema Sifead del Ministero, afferma  è si un lavoro tecnico ma ci viene richiesto e comunque va fatto.

         Stefania rileva che  soprattutto nell'incontro con persone straniere a volte, non sempre si riesce a stabilire una relazione per poter poi comprendere i loro bisogni, bisogni che non riusciamo a decifrare.

         Rosita nella sua esperienza  di operatore al Centro di Ascolto Diocesano, ha riscontrato da parte delle persone che ha incontrato, una maggiore disponibilità ad aprirsi e ad ascoltare,  realtà che non ritrova poi nel servizio al Centro Dely. E' pur vero che al Centro Diocesano si arriva con la presentazione del Parroco  e questo aiuta poi nella relazione, aggiunge inoltre che la maggior parte delle persone incontrate sono italiane, pochissimi gli stranieri.

         Antonella, condividendo la sua esperienza iniziata in punta di piedi ma con una forte motivazione al servizio anche in relazione alle esperienze vissute in passato, incontrando tante persone nel suo lavoro ritiene che il Centro offra un servizio prezioso e che lei stessa invita e consiglia di rivolgersi, di venire.

         Anche Laura evidenzia quanto sia importante vedersi piu' spesso  e ricorda gli obiettivi che ci eravamo posti mesi fa nella tensione ad essere piu' incisivi sul territorio ma soprattutto con una particolare attenzione alle persone piu' fragili, vulnerabili magari anche  cercandole. 

         Don Cono concludendo, ricorda che oggi non abbiamo  disponibilità piene e che pur essendo consapevoli che abbiamo delle marginalità per sostenerle occorrerebbero piu' persone e  la realtà di oggi non ci consente di fare di piu'.  Unica referente oggi è Pina che legge il territorio e che è sempre disponibile nelle visite e nelle consegne. Si potrebbe  quindi pensare a degli operatori che si alternano nel servizio  al Centro e ad altri nel servizio sul territorio, offrendo quindi una maggiore disponibilità anche a Pina qualora ve ne sia bisogno. Vivere, scoprire così il territorio ci aiuterebbe a creare relazioni anche perchè sappiamo che tanti pur nelle difficoltà,  non si rivolgono al Centro.

         Don Cono ricorda inoltre, di evitare commenti sulle persone perchè noi vediamo ciò che la persona mostra ma occorre ricordare che se si rivolge a noi è perchè ha bisogno. Dobbiamo spersonalizzarci perchè l'altro si apra e molto dipende da come noi ci poniamo.  Ricordare poi sempre che i bisogni degli stranieri sono diversi dai bisogni degli ucraini che non sono stranieri ma 'profughi' spesso con i mariti al fronte, in guerra. Noi li accogliamo quindi come profughi diversamente dai nostri poveri. C'è da evidenziare che anche il sistema Sifead, gli aiuti europei, ha diminuito di molto la  disponibilità degli alimenti e che dove non si arriva interviene sempre la Parrocchia anche, a volte,  con la sensibilità di alcuni enti sempre disponibili a donare. Certamente nel servizio della distribuzione che ora è ben organizzata,  occorre dire che pochi colgono la preziosità del dono e ringraziano.

Alla fine nell'organizzazione propria del sistema e quindi nella presentazione del modello Isee, si dovrà controllare quanti ancora non l'han presentato e in alcuni casi, valutare anche la possibilità di interrompere  la distribuzione fino alla presentazione del modello.  L'incontro con il momento di preghiera, si è concluso alle ore 17.30 circa.

                 Turni servizio alla mensa

          Dal 05 febbraio al 16 febbraio 2024     

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Giorno

Cuoco

Servizio

Lunedì 5 febbraio  

Tonina Trotta

Pina Ciriaco

 

Rosetta Grisia

Mercoledì 7 febbraio   

Pina Marino

Angela Natalino

 

Anna Maria Crusco

Venerdì 9 febbraio   

Clementina Ferrante

Roberta Orefice

Veronica Ferrante

Lunedì 12 febbraio    

Anna Maria Cava

Monica Capparelli

 

Silvana Ritrovato

 

Mercoledì 14 febbraio  

Franco Fasano

Assunta D’Attoli

 

Ilaria Minervini

 

Venerdì 16 febbraio  

Maria Casile

Alfonsina Rotondaro

Valeria Muscarello

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ELENCO VOLONTARI MENSA OTTOBRE 2023

CUOCHI LUN MER VEN TELEFONO
AIELLO CLARA SI SI SI 3472465079
ANGONA TERESA SI SI SI 3289565095
CAVA ANNA MARIA SI SI SI 3280695601
FASANO FRANCO SI SI SI 3395924921
GALLO BIANCA SI SI   3408050710
GRISOLIA GIOVANNI SI SI SI 3387243507
LAURENZANO MARIA SI   SI 3341207587
NUZZO NADIA   SI SI 3714771826
MANCO ANNA MARIA SI SI SI 3384052524
RICCETTI NICOLINA    SI SI 3334597243
TROTTA TONINA SI     3395313227
         
LATELLA ANNA SI SI SI 3389755895
LATELLA MARIA PIA SI SI SI 3348607260
MARINO PINA SI SI SI 3286788910
MARTIRANI M. CARMELA SI SI 3343546996
MINERVINI ILARIA SI  SI SI 3483166323
MUSCARELLO VALERIA SI SI SI 339640014
NATALINO ANGELA   SI SI 3401565083
OREFICE ROBERTA SI SI SI 3400707242
PALMA GIUSEPPE SI SI SI 3204554802
RINALDI VINCENZO SI SI SI 3343315544
RITROVATO SILVANA SI SI SI 3286490891
ROSSI VALENTINA SI SI SI 3313545739
ROTONDARO ALFONSINA SI SI SI 3890522196
SAULLO CRISTINA SI SI SI 3475713997
ZUCCARELLO GABRIELLA SI SI   3482942449

    

27 luglio 2023 - Verbale incontro Centro di Ascolto 'Dely Caputo'

        Il 27 luglio u.s. alle ore 19.30, su invito di don Cono e ad un anno circa dall'apertura del Centro, ci siamo ritrovate per un momento di confronto e di verifica dell'esperienza vissuta.

        Con riferimento al Piano Pastorale 'Camminiamo insieme come Pellegrini di Speranza' e con lo sguardo anche al nuovo anno, don Cono ci ha invitate a riflettere non solo su aspetti propriamente operativi, organizzativi ma soprattutto a rileggerci  nelle relazioni costruite con le persone conosciute, incontrate.

        Ci ha guidato come sempre la testimonianza di Dely! Dely che comunicava soltanto con i suoi occhi, ci ha trasmesso l'importanza dell'incontro con l'altro attraverso lo 'sguardo', per noi oggi da vivere, scoprire  come un Dono.

        E' emerso che nella costruzione di una "relazione di aiuto" dobbiamo imparare a porre maggiore attenzione allo sguardo dell'altro sempre nuovo, diverso  per poter conoscere  i suoi bisogni e creare anche una indispensabile relazione di fiducia, di apertura.

Occorre porre maggiore attenzione alla tentazione di dare a volte giudizi, porre etichette e non dimenticare mai che ognuno di loro ha una storia personale, un vissuto  diverso.

        Tutti concordi nell'affermare che il Centro in futuro per poter raggiungere gli obiettivi, dovrà essere più dinamico e aperto al territorio,  con una maggiore relazionalità tra gli operatori e le altre realtà dell'ambito Carità, aperto all accoglienza di persone nuove pronte a condividere  questo cammino, questo servizio nella comunità  Parrocchiale.

        Il Centro già nei primi mesi dell'anno,  è stato impegnato nella applicazione del sistema Fead che ci consente attraverso il Banco Alimentare di poter fornire gli aiuti alimentari.

        Gli assistiti sono stati accolti al Centro e supportati in gran parte per la redazione della documentazione e solo in alcuni casi siamo riusciti a dare continuità alla relazione (ricerca di lavoro, abitazione, inserimento a scuola, disabilità).

        Gran parte delle persone che afferiscono al Centro sono persone straniere di diverse nazionalità: senegalese, egiziana, marocchina, tunisina, cingalese, indiana, pakistana, rumena, colombiana, brasiliana, argentina, venezuelana, bielorussa, russa, moldava. Alcuni di essi regolarmente soggiornanti, stanziali presenti con il proprio nucleo familiare ricongiunto negli anni, altri presenti per lavori stagionali, altri ancora non regolari e molti  senza fissa dimora, i cosiddetti 'invisibili'.  Rilevante la presenza di nuclei familiari e non solo, provenienti dall'Ucraina  con i quali non sempre siamo riusciti a creare una relazione perchè tendenzialmente pur vivendo situazioni diverse, amano fare gruppo, comunità tra di loro.

        Attraverso la dedizione di tanti volontari, possiamo affermare che anche la distribuzione  quest' anno è stata più serena  e ha consentito attraverso l'accoglienza, una maggiore  relazione.

        Le realtà, le persone  incontrate anche attraverso visite domiciliari, hanno sempre  di più fatto emergere situazioni, bisogni nuovi, nuove povertà del nostro territorio così frammentato e con emergenze sempre piu' preoccupanti.

Durante l incontro è emersa quindi  la necessità di presentare agli Enti preposti una relazione, anche se non esaustiva, che  possa evidenziare l urgenza di interventi più mirati ma soprattutto l' urgenza di un attenta analisi, conoscenza di un territorio socialmente un po' abbandonato.

        L' incontro si è concluso alle ore 20.30.

31 Maggio 2023 – Relazione incontro  dei Volontari della Mensa Caritas

Mercoledì 31 maggio con inizio alle ore 19:30, su invito del nostro parroco, Mons. Cono, si è riunito per un confronto sulla esperienza vissuta, il gruppo dei volontari della Mensa Caritas San Giuseppe, nella sala della canonica. Essendo don Cono impegnato a guidare la preghiera in chiesa per la giornata Eucaristica di fine mese, abbiamo dato inizio senza di lui all’orario stabilito all’incontro.

La disponibilità al servizio non è scontata ed un ringraziamento particolare c’è stato anche riguardo le sostituzioni improvvise dei turni che è capitato di dover far fronte. La Gioia è la parola chiave usata da tutti coloro che dedicano parte del loro tempo al bisognoso, questo è emerso da subito dal confronto in quanto il servizio che il Signore ci ha donato di esprimere anche quest’anno, dona serenità, felicità, gratificazione e tanta gioia ad ognuno di noi che si riflette nella propria famiglia.

Si è ritornati a svolgere il servizio in presenza degli ospiti dopo il periodo Covid creando un clima gioioso e sereno nello svolgere il volontariato intersecando gli sguardi in un approccio lodevole e servizievole con gli ospiti che sono alla ricerca non solo di un pasto caldo ma soprattutto di un bisogno sociale, relazionale e di un sorriso che grazie a Dio, avendo potuto togliere la mascherina si evince su ognuno.

La magia è che si approfondisce l’amicizia, poiché pur conoscendoci tra di noi, in quell’ora e mezza escono fuori confidenze, scambi di esperienze e confronti di ricette.

Ci raggiunge sorridendo il nostro parroco e dona a chi non ha avuto modo di riceverlo, il ricordino della benedizione Pasquale; don Cono prende la parola ed esordisce dicendo che è un ricordino a lui, come anche a tutti noi, molto caro. Vi è raffigurato il murales che vuole ricordarci che c’è una dinamica della fede che ci permette di vivere con le persone care in modo sempre presente, ci dona tanta serenità in quanto ci sono raffigurati tanti volti di nostre amiche ed amici con i quali abbiamo condiviso tanti momenti belli e gioiosi. Dobbiamo, continua don Cono, ricordarli sorridenti, gioiosi, con quella semplicità che contraddistingue ognuno di loro. Sono nel nostro cuore e tutto quello che ci viene donato di vivere non potremmo farlo senza il loro aiuto ed il loro sostegno. Lo slogan scelto per il murales è stato preso dal Profeta Isaia: “Ora è tempo di gioia: ecco, faccio una cosa nuova, nel deserto una strada aprirò”. Il profeta Isaia questa frase la dedica ai deportati di Giacobbe che ritornano da Babilonia.

Inoltre don Cono mette in risalto che la mensa può essere intesa come la Croce, poiché la Croce è un dono d’amore, il Signore donandola a noi ci ha reso partecipi del suo amore. Ha ringraziato tutti i volontari per la gioia che hanno manifestato nel servire, si fa tutto gratuitamente con gioia e questo è molto bello anche perché tante volte prevale la stanchezza a causa dei tanti problemi che ognuno ha nella propria famiglia ma nonostante ciò il servizio viene sempre vissuto positivamente con tanto entusiasmo e tutto questo è un dono del Signore.

In ogni caso, nel percorso svolto, problemi particolari non ne sono emersi, diciamo che prima della prossima apertura si cercherà di eliminare ciò che immediatamente non serve. Inoltre, bisogna impegnarsi di non esagerare con l’utilizzo improprio del materiale che serve per gli alimenti, come le vaschette di alluminio, la carta stagnola, i piatti di plastica, ecc. cercando di essere più oculati.

L’incontro si è concluso con il pensiero spirituale che don Cono ha avuto, facendo riferimento alla Festa della Visitazione, ha incoraggiato a guardare con più attenzione alla Vergine Santa nel giorno della visita che ella fece a sua cugina Elisabetta, sia in ordine alla fede in Dio, sia per quanto concerne la carità verso i fratelli e le sorelle che il Signore ci dona di incontrare.  In questo modo si genera un dare ed un ricevere di emozioni e di gioia infinita. Tutto, anche cucinare e lavare i piatti, nasce da Dio e ci conduce a Dio.

La serata si è piacevolmente conclusa in pizzeria con un momento di fraternità.

                                                                                                                                                                La Coordinatrice

                                                                                                                                                            Sig.ra Silvana RITROVATO     

TURNI SERVIZIO ALLA MENSA

          DAL 8 MAGGIO AL 19 MAGGIO 2023    

Descrizione: http://www.parrocchiasangiuseppescalea.it/Mensa%20San%20Giuseppe%20Logo.jpg

GIORNO

CUOCO

SERVIZIO

     

LUNEDI’ 8 MAGGIO

PINA MARINO

ADALGISA VITALE

 

 

MARIA PIA LATELLA

     

MERCOLEDI’ 10 MAGGIO   

FRANCO FASANO

EMILIA LICURSI

   

M. CARMELA MARTIRANI

     

VENERDI’ 12 MAGGIO  

ANNA MARIA CAVA

MONICA CAPPARELLI

   

SILVANA RITROVATO

     

 LUNEDI’ 15 MAGGIO  

TONINA TROTTA

ANNA LATELLA

  

 

VALENTINA ROSSI

 

 

 

MERCOLEDI’ 17 MAGGIO  

ANNA MARIA MANCO

GIUSEPPE PALMA

 

 

NADIA SAVIO

   

 

 VENERDI’ 19 MAGGIO  

CLARA AIELLO

MARIA ISEPPETTO

 

 

ANGELA NATALINO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

13 Novembre 2022 - Incontro di verifica per il Centro di Ascolto Dely Caputo

Domenica 13 novembre 2022 ‘Giornata dei Poveri’, su invito  del Parroco, si è svolto l’incontro con gli operatori del Centro d’Ascolto al fine di  fare il punto, attraverso l’esperienza vissuta, sulle povertà a Scalea.

         Per tutti è stato un momento importante di verifica del  cammino non solo dal punto di vista organizzativo/operativo ma soprattutto di riflessione  personale... l’ incontro con l’altro genera sempre un cambiamento anche in  noi, pone tante domande. 

         Don Cono ci ha guidato in questa riflessione sottolineando l’importanza dell’ ascolto della persona incontrata che va  riconosciuta come ‘persona’ nella sua unicità e nella sua preziosità. Accade a volte che l’incontro con l’altro ci porti, inconsapevolmente ad etichettare, guardando magari alla nazionalità o ad altro, facendoci dimenticare di chiamare, riconoscere la persona con il ‘suo’ nome e poi infine con il nostro  ‘come possiamo aiutarti?’  Nella costruzione di ogni relazione, incontro al Centro che deve essere presenza del cuore della Comunità, non  dobbiamo sentire il peso della soluzione di ogni problema  ma riuscire attraverso l’ascolto a cogliere le situazioni esistenziali, incoraggiando a vivere, costruire insieme la speranza, far riscoprire il valore della preghiera, sostenere attraverso un processo che deve diventare empatico.

         Ogni operatore nel confronto, nella condivisione dell’esperienza seppur breve, è riuscita a creare relazioni. Ci si ritrova, a volte ci si riconosce... come  alcuni bambini ucraini che gioiosamente riconoscono la maestra incontrata anche al  Centro d Ascolto! Le relazioni costruite ci hanno consentito di leggere con piu’ attenzione anche  bisogni diversi come  la richiesta di lavoro e,  anche se la richiesta di aiuto a volte passa attraverso il bisogno di alimenti o altro, esiste in alcuni un bisogno di ascolto, di raccontare la propria storia.

         Don Cono illustra le nuove prassi operative del Banco Alimentare che ci costringono a snellire un po’ l’elenco degli assistiti,  rilevando quanto le richieste di aiuto aumentino ogni giorno. Questa nuova impostazione consentirà una nuova lettura dei bisogni degli assistiti ma sarà utile per far maturare pian piano  una maggiore condivisione anche fra di loro  ma soprattutto una assunzione di responsabilità. Al fine di informare gli assistiti, alla prossima distribuzione verrà loro consegnato l’invito a partecipare all’Assemblea di domenica 27 novembre pr. in Parrocchia, dove verranno fornite tutte le informazioni per  poter  accedere al servizio poi di distribuzione già in dicembre. I nominativi di due operatori del Centro cureranno la parte informatica relativa all’inserimento dei dati e delle nuove schede che verranno poi compilate, firmate e riconsegnate da ogni assistito.

         Don Cono  parlandoci del suo incontro con Dely e della sua storia,   della  sua speciale arte nell ascolto, ci propone di dare al Centro il suo nome. Dely per tantissimi anni, pur nella sofferenza,  con il suo silenzio è riuscita a raccontarsi, ascoltando e dando pur nelle sue condizioni sempre gioia e speranza...il Centro quindi porterà il suo nome.  Dovendo dotare il Centro di Ascolto di uno spazio che diventi piu’ stabile ma soprattutto idoneo alla specificità del servizio, don Cono ci invita a scegliere una stanza mentre per l’intitolazione a Dely si penserà ad un momento successivo anche con la presenza dei suoi famigliari, con la Parrocchia.

Accompagnati dalla Preghiera l’incontro termina alle ore 20,00 circa.

                                                                                                                                                                                                              Laura CALVANO

TURNI SERVIZIO ALLA MENSA

DAL 21 NOVEMBRE AL 02 Dicembre 2022      

Descrizione: http://www.parrocchiasangiuseppescalea.it/Mensa%20San%20Giuseppe%20Logo.jpg

 

CUOCO

SERVIZIO

Lunedì 21 Novembre

Gallo Bianca

Rossi Valentina

 

 

Grisia Rosetta

 

   
     

 

   

 

   

 Mercoledì 23 Novembre                        

Licursi Grazia                                      

Crusco Anna Maria

   

Iseppetto Maria

 

   

 

   

 

   

 

   

Venerdì 25 Novembre                               

Riccetti Nicolina

Natalino Angela

   

Forastieri Antonella

 

 

 

 

 

CUOCO

SERVIZIO

Lunedì 28 Novembre

Manco Anna Maria

Palma Giuseppe

   

Latella Anna

   

 

     
     
   

 

Mercoledì 30  Novembre

Reda Paola

Saullo Cristina

   

Latella Maria Pia

   

 

     
     
   

 

Venerdì 02  Dicembre

Grisolia Giovanni

Orefice Roberta

 

 

D’Attoli Assunta

 

 

 

 

La Caritas Una Mano Amica

Tutti i cammini formativi ecclesiali, hanno come obiettivo il coinvolgimento attivo nella vita caritativa della chiesa, quale via della perfezione e della testimonianza della propria adesione a Cristo.

Ogni giorno nel nascondimento la parrocchia cerca di vivre questa vocazione, però ogni mese abbiamo la possibilità, grazie al sostegno dell'Europa, di offrire in modo più ampio e articolato alimenti ai bisognosi che guardano a noi con fiducia.

Fin da adesso ringrazio nel Signore, quanti hanno compreso questo dono e si sono resi disponibili ad amare, accogliere e servire, coloro che bussano alla porta della parrocchia, chiedendo di essere aiutati.

27 settembre 2022 - Ambito/Area della Carità

            Il confronto tra gli  operatori dell’Area Carità durante gli incontri che si sono succeduti in questi ultimi giorni e l imminente apertura del CdA, ha offerto nuove riflessioni e una maggiore consapevolezza del cammino da percorrere  anche alla luce  di quanto vissuto durante la Pandemia, con le relative conseguenze scaturite dal clima di isolamento personale vissuto, che hanno prodotto  paura e nuove fragilità.

            La Chiesa sollecita tutta la comunità cristiana alla testimonianza della carità e le realtà di servizio  presenti in Parrocchia quali: i Ministri straordinari della Comunione, il servizio  Mensa, la distribuzione degli alimenti, il Centro di Ascolto, il Centro di Aggregazione Sociale Mons. Didona,  sono delle realtà in gran parte consolidate che impegnano oltre 100 volontari che con dedizione e cura offrono il loro tempo. Una dedizione al servizio che nasce anche in persone che non vivono la Parrocchia potremmo dire ‘spiritualmente’, una realtà che conferma quanto i cittadini di Scalea, contrariamente a quanto si afferma, sappiano donarsi spesso in silenzio, senza clamori.

            E’ emerso quanto il servizio espresso attraverso i Ministri straordinari della Comunione, consenta non solo una vicinanza spirituale agli ammalati non autonomi (circa 20) ma offra anche un momento  di conforto, compagnia.

            Attraverso il Centro di Aggregazione Sociale Mons. Didona, la Parrocchia potrà tenere aperti gli spazi della Parrocchia piu’ a lungo, offrendo così momenti sia di aggregazione, quanto di socializzazione ma soprattutto offrendo uno spazio alle persone piu’ sole ed emarginate della nostra città. Il  servizio Mensa riprenderà il 10  ottobre con i suoi circa 40 operatori offrendo sia pasti da asporto ma anche in Mensa per chi lo vorrà.

            Per il  Centro d’Ascolto lo stile sarà la “condivisione a partire dall’ascolto” in cui le persone in difficoltà possono sperimentare, senza riserve, attraverso l’accoglienza, il volto fraterno della comunità cristiana. Importante nella costruzione di nuove relazioni d’aiuto, far si che prevalga anche un aspetto ‘educativo’ che consenta una giusta distribuzione delle risorse della Parrocchia.   Il Centro di Ascolto sarà una unità che lavorerà in rete sinergica con gli operatori della Mensa, i Ministri Straordinari della Comunione, gli operatori per la distribuzione degli alimenti e del Centro di Aggregazione Sociale Mons. Didona, possibilmente con incontri mensili di verifica.

            Il Centro sarà aperto ogni mercoledì dalle ore 16,30/18,00. Inizialmente le persone saranno accolte da una coppia di operatori, solo nei primi incontri saranno presenti tutti i 6 operatori (verrà elaborata una scheda semplice di raccolta dati, a cura  degli operatori, da compilare dopo l incontro) ma prevedendo anche incontri individuali qualora richiesti. Nel tempo attraverso la costruzione di relazioni e in sinergia con gli altri spazi di incontro, tutta la comunità parrocchiale potrà mettere la carità al centro della testimonianza cristiana!

E attraverso la raccolta dei dati in possesso, possibilmente anche in forma telematica, si potrà costruire una mappa dei bisogni, delle marginalità presenti  sul territorio della Parrocchia. E’ presente il desiderio di sentirsi un po’ ‘artigiani’ nel farsi prossimi e  valorizzando i talenti di ognuno, crescere nella comunione (dalle Linee pastorali). Questo cammino ci sembra una condizione importante per poter attraversare poi il dolore, la sofferenza, attraversare lo sguardo di chi vive ai margini,  ha perso la speranza, si sente emarginato e non accolto.

            Per maggiore chiarezza facciamo riferimento al Vademecum della Caritas Nazionale.

“Il senso autentico dell’ascoltare all’interno del metodo Caritas è quello di incontrare, conoscere, entrare in relazione dopo esserci accorti di chi ci sta accanto. È uscire dalle nostre vedute e dai nostri schemi; è disponibilità a far spazio all’altro e alla realtà che ci sta attorno; è prendere parte, è capacità di condivisione della vita che ci viene raccontata; è uno stile, un atteggiamento per cogliere e farsi carico di presenze, di silenzi, di situazioni, di drammi presenti sul territorio. L'ascolto è parola che ricorre insistentemente nelle Scritture. E' condizione per incontrare il Signore, è strada per avvicinarsi a Lui, è luogo di attenzione della prossimità. L'ascolto è una scelta esigente ed irrinunciabile della propria testimonianza di fedeltà al Vangelo. Il primo servizio che si deve al prossimo è quello di ascoltarlo. Come l'amore di Dio comincia nell'ascolto della Sua Parola, così l'inizio dell'amore per il fratello sta nell'imparare ad ascoltarlo. Accogliere ed ascoltare una persona significa permetterle di esprimere tutta l'umana ricchezza della sua unicità. L'ascolto è il primo e fondamentale strumento per giungere alla condivisione, una condivisione che ci interroga sul rapporto Carità/giustizia e sulle sue mediazioni. Il bisogno di essere ascoltati e la disponibilità ad ascoltare, rappresentano il primo passo per costruire una buona relazione con gli altri. Per ascoltare non si intende il semplice “stare a sentire”, ma una combinazione tra ciò che l’altro sta dicendo associato ad un coinvolgimento attivo. Significa saper utilizzare l’empatia per entrare in sintonia con l’altro. Saper ascoltare è un’abilità che dobbiamo imparare a coltivare, se vogliamo che le relazioni che intratteniamo con gli altri si convertano in qualcosa di edificante e produttivo. Saper ascoltare gli altri significa:

1. concentrarsi sulla persona che ci sta parlando e su quello che dice;

2. mostrarsi pazienti e non interrompere l’interlocutore (anche se non siamo d’accordo con lui)

3. porsi in maniera neutrale, senza far prevalere eventuali pregiudizi (anche se si tratta del collega più indisponente di tutto l’ufficio);

4. prestare la massima attenzione non solo alle parole, ma anche al linguaggio non verbale (che può aiutarci a completare la decodifica dei messaggi che ci vengono inviati)

Ascolto e presa in carico in sintesi vuol dire:

- accogliere, ascoltare, orientare le persone in difficoltà spingere al dialogo

- individuare i bisogni reali espressi e latenti cogliendo soprattutto le situazioni esistenziali.”      

10 ottobre 2022 con l'aiuto di Dio e la collaborazione di tanti si riprende con entusiasmo e con coraggio al servizio di chi bussa alla nostra porta e al nostro cuore.

 

 

Gli ucraini in mezzo a noi e noi con loro

     Come un lampo che squarcia il cielo cosi la guerra, porta divisione, distruzione, alimentando odi e contrasti, appropriandosi delle libertà altrui, e irrompendo nelle quotidianità rubandone ogni attimo di serenità. Spesso ci sentiamo inermi dinanzi al dolore che essa provoca, e non sempre riusciamo a capire quelle realtà cosi apparentemente lontane. Dalle guerre si scappa, cercando di mettere in salvo la propria vita e quella dei propri cari, cercando rifugio e conforto in altri paesi, abbandonando tutto e cercando solo un posto sicuro.

     Dal mese di marzo, a Scalea come in tanti altri paesi, è giunta un’ondata di profughi ucraini, spesso allo sbaraglio, senza nulla e con tanta paura negli occhi. La nostra Parrocchia non poteva restare inerme dinanzi alla loro richiesta di aiuto, e piano piano con la collaborazione di noi volontari, Don Cono ha cercato di creare una rete di accoglienza e di supporto per le prime necessità. L’obbiettivo principale per tutti era “accogliere oltre le barriere” cercando anche se con grande difficoltà a causa, della diversa lingua parlata, di donare un po' di serenità facendo sentire loro, la nostra presenza fatta di affetto e conforto.

    

     Una vera catena di montaggio ha consentito di supportare le diverse esigenze, da quelle logistiche, con l’aiuto di chi ha messo a disposizione degli alloggi, esigenze alimentari, con il servizio mensa e il servizio Caritas, esigenze legate agli indumenti, coperte asciugamani lenzuola, intimo insomma tutto ciò di cui necessitavano. Si è cercato di conoscere e ascoltare ognuno di loro, sovvenendo alle loro specifiche richieste, attraverso l’aiuto dell’intera comunità.

  

     Una rete che ha cercato di coinvolgere un po' tutti, sensibilizzando molto le famiglie e i ragazzi dell’oratorio. Molte mamme e nonne con i bambini, molti giovanissimi che all’improvviso si sono ritrovati a fronteggiare un cambiamento radicale, privi di tutto, e con il cuore pieno di preoccupazioni per i loro affetti più cari lasciati nella loro patria. Per questo si è dato ascolto alle loro storie, provando a condividere con loro anche momenti di fraternità, perché l’”Accogliere” è alla base dell’amore cristiano, il punto di partenza per costruire basi di comunione.

     Il servizio mensa già attivo per le povertà e le marginalità del territorio, è stato costretto ad ampliare il numero di ospiti per fronteggiare l’improvvisa emergenza. Non poche le difficoltà incontrate, ma con l’aiuto della Provvidenza, che ha operato attraverso le tante persone di Scalea si è riusciti al sostentamento, e mediante i tanti volontari che instancabilmente hanno operato al servizio della cucina, si è provveduto a soddisfare le molteplici esigenze.  Parallelamente la Caritas ha provveduto alla distribuzione degli alimenti, sempre accompagnata da un sorriso e sempre disponibili all’accoglienza, cercando di capirsi e comprendersi, anche senza parlare la stessa lingua.

  

     Ma i profughi ucraini spesso avevano difficoltà nello sbrigare pratiche burocratiche o esigenze sanitarie, e anche in questo si è cercato, per quel che era possibile, di accogliere e aiutare, integrandoli nella realtà sociale del paese ed indirizzandoli verso le giuste direzioni. Alcuni nuclei familiari, sono stati accolti direttamente al loro arrivo presso la stazione ferroviaria, accompagnati nelle abitazioni di destinazione e provveduto alle prime urgenti necessità. Qualcuno ha anche chiesto aiuto per lavorare…… qualcuno è potuto ritornare nel proprio paese, ma in ogni volto incontrato abbiamo sempre letto una grande dignità e un grande amore per la propria patria.

  

     Durante la domenica delle Palme, con loro e con molti stranieri che abitano la nostra città di Scalea, si è voluto lanciato un messaggio universale di pace, ed è stato bellissimo perché ogni barriera è stata abbattuta. La domenica successiva alla Pasqua cristiana, poi abbiamo voluto festeggiare con i profughi la Pasqua ortodossa, condividendo i nostri piatti tipici con i loro, ma soprattutto unendo le nostre fragilità e le nostre gioie, facendo unità e pregando insieme per la pace. In questa occasione non è mancato il pensiero alla gioia dei più piccoli, ai quali sono stati donati giocattoli e dolciumi ed i loro visi, spesso segnati dalla paura, sono ritornati luminosi e felici, finalmente pronti al gioco e alla gioia che solo i piccoli riescono a donare così incondizionatamente. Non posso concludere queste brevi riflessioni, che condividendo la gioia del ritorno a casa nella sua famiglia, di una sorella che per alcuni mesi ha vissuto con la nostra comunità, momenti intensi di fraternità.

     Abbiamo riscoperto, ancora una volta, che il Signore opera tramite l’intervento della Provvidenza che in questi mesi ci ha sempre accompagnati e sostenuti, senza lasciarci soli. La carità non è fare elemosina, ma condividere con amore e per amore, accogliendo e donando, nel rispetto delle culture e delle diversità altrui.

Scalea 11 agosto 2022

                                                                                                                                                                                                                                                    Tiziana Vinci

Centro di Aggregazione Sociale Mons. DIDONA

Finalità e Ambienti operativi

     Il Centro di Aggregazione per Anziani Mons. Antonio DIDONA voluto a Scalea presso la Parrocchia San Giuseppe Lavoratore dal nostro Vescovo Mons. Bonanno, prende vita nel quadro del progetto complessivo della Caritas diocesana, ed è stato sostenuto dall’8X1000 della CEI, opera in sinergia e completa il servizio già offerto dalla Mensa Caritas San Giuseppe e dagli altri organismi parrocchiali orientati al servizio dei più abbandonati.

     Viene aperto per l’accoglienza dello scarto nel nostro tempo e propone in modo nuovo e dinamico l’integrazione, la relazione e lo sviluppo sociale delle persone più emarginate, fragili e sole che vivono nella nostra Città.

     Il Centro di Aggregazione si prefigge di accoglierle, assisterle e soprattutto promuovere per loro e con loro attività per il benessere psicofisico, cercando di contrastare i problemi derivanti dalla solitudine e dall’isolamento delle persone attraverso iniziative psicoattitudinali idonee alle loro diverse esigenze e situazioni esistenziali.

     Gli ambienti predisposti sono il salone Parrocchiale, dotato di appositi bagni e di cucina attrezzata, ma anche gli ambienti esterni potranno essere utilizzati per eventuali attività ludiche  che ne richiedano l’utilizzo.

     Il progetto prevede un supporto per favorire le autonomie e la gestione dell’igiene di coloro che non ne hanno la possibilità, mettendo a disposizione una doccia con eventuali asciugamani e detergenti.

I Tempi e i Contenuti

     Le attività del Centro di Aggregazione si svolgeranno il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle ore 9:30 alle 12:00, si concluderanno alle ore 12:30 con il pranzo. L’animazione guidata continuerà fino alle ore 16:00, mentre gli ambienti e gli strumenti di animazione resteranno a disposizione degli utenti fino alle ore 18:00.

          Le attività saranno culturali, aggregative, ludiche e di impegno sociale, attraverso gli educatori e gli animatori che accoglieranno e impiegheranno al meglio le risorse messe a disposizione dalla parrocchia.

     Le attività pensate attività sportive, da vivere attraverso ginnastica dolce, attività ludiche ricreative con tornei di carte, bocce, bricolage, pittura, ricamo e cucito e varie attività di cucina,

attraverso la preparazione di piatti tradizionali e di culture diverse.

     Inoltre, il Centro di Aggregazione organizza uscite sul territorio, con escursioni guidate dai volontari appartenenti all’Oratorio ANSPI San Giuseppe, favorendo le relazioni tra persone appartenenti a generazioni diverse, con le quali scambiare consigli, esperienze di vita e condividere momenti insieme.

     Il progetto prevede appuntamenti periodici con la trasmissione di film, e con attività che si prefiggono il potenziamento cognitivo degli anziani, utilizzando anche metodiche informatiche che permettano loro di navigare su internet e usare le tecnologie per poter relazionarsi in un mondo globalizzato.

Obbiettivo

     Il Centro Sociale si prefigge di trasmettere e contagiare di gioia, tuffandoci tutti in un mare di affetto, sostegno e allegria, per questo è stato pensato di sintetizzare tutto in uno slogan esplicativo:

3, 2, 1….Contagiamoci di Gioia

   

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